Sia l'escitalopram che il moclobemide sono farmaci soggetti a prescrizione medica. Sarà meglio consultare l'inizio del trattamento con uno specialista

L'escitalopram appartiene al gruppo degli SSRI, cioè inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Viene utilizzato, tra l'altro, nel trattamento dei disturbi d'ansia. L'interruzione improvvisa del farmaco deve essere evitata. Quando si interrompe l'escitalopram, la dose deve essere gradualmente ridotta per un periodo di almeno 1-2 settimane per evitare sintomi di astinenza.

La moclobemide è usata, tra l'altro, nelle sindromi depressive. Dopo l'interruzione del trattamento con inibitori della ricaptazione della serotonina e prima dell'inizio del trattamento con moclobemide, deve essere mantenuto un intervallo di 4-5 periodi dell'emivita biologica del farmaco o del suo metabolita attivo. L'emivita biologica di escitalopram è di 30 ore. Pertanto, la mocobemide può essere assunta almeno 150 ore dopo l'ultima dose di escitalopram. Cioè, dopo circa 7 giorni.

Tuttavia, suggerisce di consultare il proprio medico e seguire le sue raccomandazioni.

Anche l'uso concomitante di farmaci con forti effetti serotoninergici dovrebbe essere evitato a causa della possibilità di sindrome serotoninergica. Per diagnosticare la sindrome serotoninergica, è essenziale identificare almeno tre sintomi. I più comuni sono: alterazioni dello stato mentale, disturbi della coscienza, agitazione psicomotoria, confusione, mioclono, riflessi eccessivi, sudorazione profusa, brividi, tremori muscolari, diarrea, compromissione della coordinazione motoria, aumento della temperatura, convulsioni.

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